3. Di che cosa sono fatte le ossa

3 Di che cosa sono fatte le ossa

Dalla nascita sino ai 20-25 anni, le ossa del nostro scheletro crescono lentamente; se sottoposte a forti traumi, colpi o torsioni possono fratturarsi e poi nel corso di alcune settimane ripararsi e ricostruirsi.
Le ossa sono dunque organi vivi, fatti di tessuti e di cellule.

Quali sono i tessuti che formano le ossa? Da quali tipi di cellule sono fatti?
Osserva la struttura interna di un femore ( 4 ), lo schema della sua sezione trasversale vista al microscopio ( 5 ) e i due tipi di tessuto osseo presenti al suo interno ( 6 e 7 ). Il tessuto che costituisce le ossa, detto appunto tessuto osseo, è composto da cellule, gli osteociti, che hanno una forma ovale con molti prolungamenti ramificati e sono immerse in una sostanza intercellulare che forma sottili lamelle ( 6 ). Se le lamelle sono disposte in modo concentrico intorno a un canale percorso da vasi sanguigni, il canale di Havers, il tessuto osseo si dice compatto. I canali, le lamelle e gli osteociti formano tante colonnine cave addossate le une alle altre. Il tessuto osseo compatto è duro, solido e costituisce l’80% dello scheletro; forma la parte più superficiale delle ossa. Se invece le lamelle formano un reticolato simile a quello di una spugna, il tessuto si dice spugnoso ( 7 ). Si tratta di una particolare organizzazione ricca di spazi vuoti che conferisce leggerezza alle ossa. Il tessuto osseo spugnoso rappresenta il 20% dello scheletro ed è presente nella parte più interna delle ossa piatte e corte e nelle epifisi delle ossa lunghe. Nel tessuto osseo spugnoso si trovano le diramazioni dei vasi sanguigni e il midollo rosso che produce le cellule del sangue. Nell’adulto il midollo rosso viene in parte sostituito dal midollo giallo, che ha la funzione di riserva di grassi. Il midollo giallo si trova nel canale midollare all’interno della diafisi delle ossa lunghe e può essere ritrasformato in midollo rosso se l’organismo ha necessità di aumentare la produzione di cellule del sangue. Il tessuto osseo è rivestito da una robusta membrana, il periostio, in cui si trovano le cellule che producono nuovo tessuto per far crescere l’osso in spessore.

Osserva il disegno di una sezione di osso e lo schema di una sua parte molto ingrandita ( 8 ). Oltre agli osteociti, nel tessuto osseo sono presenti altri due tipi di cellule: gli osteoclasti e gli osteoblasti. Gli osteoclasti sono grandi e provvisti di numerosi nuclei, hanno la funzione di demolire l’osso erodendolo. Contribuiscono anche allo scambio di calcio tra il sangue e l’osso: quando la concentrazione di calcio nel sangue si abbassa, prelevano sali di calcio dalla sostanza intercellulare e li riversano nel circolo sanguigno. Gli osteoblasti riformano l’osso producendo la sostanza intercellulare; quando il loro compito è ultimato si trasformano in osteociti. Grazie all’azione incessante di osteoclasti e osteoblasti, il tessuto osseo vecchio viene sostituito periodicamente da tessuto di nuova formazione, ed eventuali fratture possono saldarsi formando il “callo osseo”.


Che cos’è il tessuto cartilagineo? Da quali cellule è formato?
Un altro tessuto presente nelle ossa è il tessuto cartilagineo che, nelle fasi di sviluppo di un essere umano nell’utero materno, costituisce completamente lo scheletro. Puoi osservare il tessuto cartilagineo al microscopio ottico ( 9 ): è formato da cellule grosse e rotonde, dette condrociti, immerse nella sostanza intercellulare che è flessibile, elastica, resistente e molto abbondante. La cartilagine è priva di nervi e vasi sanguigni ed è ricca d’acqua; è l’impalcatura sulla quale si forma il tessuto osseo durante il processo dell’ossificazione.

9 Tessuto cartilagineo al microscopio ottico.
Che cos’è l’ossificazione?
L’ossificazione è il processo per cui il tessuto osseo sostituisce quasi completamente quello cartilagineo e le ossa acquistano le dimensioni definitive. Osserva lo schema seguente. Inizialmente le ossa sono fatte di cartilagine ( a ); la sostituzione della cartilagine con il tessuto osseo avviene a partire dalla zona centrale dell’osso, dove si trova il centro di ossificazione primario ( b ). La crescita prosegue verso le estremità, dove si formano altri due centri di ossificazione situati nelle epifisi ( c ); la cartilagine scompare progressivamente ma persiste nelle ossa destinate a un particolare allungamento, nella zona di confine tra diafisi ed epifisi, chiamata cartilagine di accrescimento ( d ). Dopo i 25 anni ( e ) la cartilagine si trova nella zona di raccordo tra le ossa (cartilagine articolare) e anche nel padiglione auricolare, nel setto nasale, nella trachea, nei bronchi.

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