7. Dalle galassie all’Universo

7 Dalle galassie all’Universo

Nel cielo notturno, in assenza di inquinamento luminoso si può osservare una fascia luminosa e soffusa che lo attraversa da nord-est a sud-ovest. Questa fascia, chiamata dagli antichi Greci, Via Lattea per il suo aspetto lattiginoso, è la parte visibile dalla Terra della nostra galassia , un enorme ammasso di corpi celesti.


Che aspetto ha la Via Lattea? Quali sono le sue dimensioni? Dov’è collocato il Sistema solare?
Osserva le immagini.
Si tratta della Via Lattea vista “da sopra” ( a ) e “di taglio” ( b ).


La Via Lattea contiene oltre 200 miliardi di stelle e ha una forma a spirale con numerosi bracci che si avvolgono attorno a un rigonfiamento centrale, che appare molto luminoso perché proprio lì si trova un maggior addensamento di stelle.
Le dimensioni della Via Lattea sono enormi:
- il diametro maggiore è di circa 100.000 anni luce;
- il diametro minore va dai 30.000 ai 50.000 anni luce; anch’essa compie un movimento di rotazione attorno al proprio asse.

Il Sistema solare si trova in uno dei bracci della Via Lattea, a una distanza di 30.000 anni luce circa dal centro galattico.
La Via Lattea non è l’unica galassia dell’Universo, a tutt’oggi sono state identificate almeno un miliardo di galassie, ciascuna di queste formata da un numero enorme di stelle. Esse sono sparse entro un raggio di circa 9 miliardi di anni luce.

Grazie ai sempre più potenti telescopi, gli astronomi hanno potuto classificare le galassie in quattro gruppi a seconda della loro forma:
- galassia ellittica, di forma ovoidale più o meno appiattita (25);
- galassia a spirale, da un nucleo centrale si dipartono più bracci (26);
- galassia a spirale barrata, dal nucleo centrale si dipartono solo due bracci (27 );
- galassia irregolare, senza alcuna forma ben definita (28).

Le galassie sono raggruppate a loro volta in gruppi di galassie, che vengono chiamati ammassi.

Tutte le galassie e i corpi celesti che le costituiscono formano l’Universo.
Come si è formato l’Universo?
Gli astronomi hanno osservato e dimostrato che tutte le galassie si allontanano tra loro e lo fanno tanto più velocemente quanto più sono distanti. Queste osservazioni hanno permesso di arrivare alla conclusione che l’Universo è in espansione. Facendo un ragionamento a ritroso, gli scienziati hanno ipotizzato che l’Universo abbia avuto origine da una massa relativamente piccola in cui era concentrata tutta la materia, il cosiddetto atomo primordiale. Circa 14 miliardi di anni fa, questo densissimo e caldissimo “atomo” sarebbe esploso, scaraventando nello spazio, in tutte le direzioni, le particelle elementari (elettroni, protoni e neutroni) di cui era formato. La temperatura che inizialmente era di oltre 100 miliardi di gradi, cominciò a diminuire e le particelle si riunirono formando atomi di idrogeno e di elio che si aggregarono dando origine alla materia da cui sarebbero poi derivati tutti i corpi celesti. Questa teoria, detta del Big Bang (29), ha avuto una conferma quando gli scienziati sono riusciti a captare la radiazione di fondo , ossia una serie di onde radio uguali in ogni parte dell’Universo, che potrebbe rappresentare l’eco dell’esplosione iniziale.

29 Dal Big Bang a oggi.

Quale sarà il futuro dell’Universo?
Le due teorie attualmente più seguite sono: la teoria dell’Universo aperto ( a ) e la teoria dell’Universo chiuso e oscillante ( b ).
- Secondo la teoria dell’Universo aperto, l’Universo continuerà a espandersi e le galassie si allontaneranno sempre di più fino a quando le stelle si spegneranno; l’Universo diventerà allora infinitamente grande ma buio e freddo.
- Secondo la teoria dell’Universo chiuso e oscillante l’espansione dell’Universo rallenterà progressivamente; le galassie, esauritasi l’energia del Big Bang, si riavvicineranno e si concentreranno riformando l’atomo primordiale da cui tutto aveva avuto inizio. A ciò potrebbe seguire una nuova esplosione e dunque la formazione di un nuovo Universo.

ScienzeFacile B
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