3. Gli effetti dei movimenti delle placche

3 Gli effetti dei movimenti delle placche

Le placche in cui la litosfera è suddivisa, spostandosi l’una rispetto all’altra possono allontanarsi in alcune zone ( a ), avvicinarsi in altre ( b ) o scorrere l’una di fianco all’altra ( c ). Nei tre casi si generano effetti e formazioni geologiche diverse ma tutte accompagnate dall’attività sismica.



Che cosa si forma quando due placche si allontanano tra loro?
Se due placche si allontanano ( 8 ), le loro zone di contatto, cioè i loro margini, divergono, e sono detti divergenti. Ciò provoca la formazione di una fossa tettonica continentale o di una dorsale oceanica: in tutti e due i casi si produce nuova crosta a causa delle enormi quantità di magma che fuoriescono, solidificano e spingono la vecchia crosta lateralmente. Se tale fenomeno si protrae nel tempo il mare si trasforma in un oceano solcato da una dorsale oceanica: è ciò che è accaduto e accade nell’Oceano Atlantico che è in continua espansione ( 9 ). Un altro esempio di allontanamento delle placche è costituito dalla Rift Valley africana (10): qui un grande sistema di fratture situato in direzione nord-sud lungo tutta l’Africa orientale ha creato una lunghissima fossa tettonica in cui si verificano terremoti e sorgono vulcani. La parte più a sud della Rift Valley è occupata da grandi laghi e si pensa che man mano che la fossa diventerà più larga si potrà aprire un secondo mare. Ciò è già accaduto nella parte più settentrionale, dove è situato il Mar Rosso.


Che cosa si forma quando le placche si avvicinano?
Se le due placche si avvicinano, i loro margini si dicono convergenti. In genere una delle due placche comincia a scorrere sotto l’altra con un lento sprofondamento chiamato subduzione; in questa zona la crosta fonde e viene distrutta. Osserva che cosa accade nei casi illustrati: Se ad avvicinarsi e a scontrarsi sono due placche di litosfera oceanica si formano una fossa oceanica e un arco di isole vulcaniche. La fossa oceanica ha origine nella zona di subduzione: le rocce della placca che sprofondano, fondono e vengono inglobate nell’astenosfera. Sui margini della placca che non sprofonda, a causa della risalita del magma sorgono dei vulcani sottomarini che crescendo, emergono come isole vulcaniche. È questo il caso dell’origine della Fossa delle Marianne e dello stesso arco di isole vulcaniche ( 11 ).

Se lo scontro avviene tra una placca oceanica e una continentale, è quella oceanica a sprofondare sotto quella continentale poiché ha maggiore densità. La fossa oceanica si forma anche qui nella zona di subduzione e sulla placca continentale le risalite del magma formano una catena montuosa costiera di vulcani. Questa è l’origine della cordigliera delle Ande nate dallo scontro tra la placca continentale del Sud America e quella oceanica di Nazca, e delle Montagne Rocciose ( 12 ) nate dallo scontro tra la placca del Nord America e la placca del Pacifico.



Se a scontrarsi sono due placche continentali invece si ha il fenomeno dell’orogenesi con la formazione di una catena montuosa: in questo caso le due placche si incastrano e ripiegano l’una nell’altra. Dalla collisione tra la placca australoindiana e quella euroasiatica si è originata la catena dell’Himalaya (13), e dallo scontro tra placca africana e placca euroasiatica, si sono formate le Alpi.

Che cosa si forma quando le placche scorrono l’una di fianco all’altra?
Se le due placche scorrono orizzontalmente in due versi opposti i loro margini sono detti trasformi, non si forma né si distrugge crosta terrestre. Tali margini sono separati da estese fratture, le faglie, e interessati da terremoti anche di forte intensità. La più importante di queste faglie è la faglia di San Andreas (14), in California, che segna il limite tra la placca nordamericana, che si muove verso sud-est, e quella pacifica, che si muove verso nord-ovest. Nelle città di Los Angeles e di San Francisco, che sorgono vicino alla faglia, i terremoti si susseguono regolarmente e tutti nella zona aspettano il Big One, il potente terremoto che i sismologi ipotizzano possa verificarsi entro il 2035.

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