L’attività geologica della Terra si manifesta attraverso le eruzioni vulcaniche e i sismi che spesso danno origine a vere e proprie catastrofi e rappresentano un rischio per la vita dell’uomo. Le zone a rischio geologico sono zone in cui si concentrano insediamenti della popolazione pur essendo probabile un’attività sismica e/o vulcanica.
Il rischio vulcanico
Il rischio vulcanico indica il danno che l’eruzione di un vulcano può arrecare all’uomo e alle sue costruzioni (abitazione, strade, ponti, impianti). Per ridurre al minimo tale rischio, si può intervenire in diversi modi: con la previsione, con il controllo delle colate laviche e con la prevenzione. La previsione delle eruzioni può essere utile per far evacuare in tempo la popolazione residente nei pressi del vulcano. Si basa sulla sorveglianza continua del vulcano per cogliere i segni premonitori di una imminente ripresa dell’attività, come sollevamenti e deformazioni del suolo, scosse sismiche più o meno intense, variazioni del campo magnetico locale, emissioni di gas e vapori. Negli ultimi anni sono anche stati fatti dei tentativi per il controllo delle colate laviche: si sono costruite barriere per deviarle e usati esplosivi e rovesciati enormi quantitativi di acqua per rallentarle. Attualmente però si sta diffondendo la consapevolezza che la miglior difesa è la prevenzione che consiste nell’evitare di costruire centri residenziali o lavorativi sulle pendici dei vulcani, nel predisporre piani di evacuazione e interventi di informazione ed educazione alla popolazione. A questo riguardo la Protezione Civile ha istituito 4 livelli di allarme.