4. Il ciclo riproduttivo femminile

4 Il ciclo riproduttivo femminile

Mentre nell’uomo gli spermatozoi vengono prodotti e portati a maturazione continuamente, nella donna esiste un ciclo riproduttivo che dura 28 giorni ed è caratterizzato da fenomeni che avvengono nelle ovaie e altri nella mucosa dell’utero ( 6 ). Il ciclo riproduttivo ha la funzione di preparare il corpo femminile al concepimento di un nuovo essere ed è controllato dall’ipofisi, ghiandola che produce ormoni capaci di raggiungere attraverso il sangue le ovaie e stimolare la maturazione di un ovulo e la sua espulsione, l’ovulazione. Le ovaie a loro volta producono altri ormoni, come l’estrogeno e il progesterone che hanno il compito di rendere la mucosa dell’utero adatta ad accogliere un possibile ovulo fecondato. Se l’ovulo non viene fecondato, dopo alcuni giorni avviene la mestruazione, una fuoriuscita di sangue attraverso la vagina che dura da 3 a 6 giorni.


6 La durata dei cicli può variare nel corso della vita di una donna ed è anche una caratteristica individuale.

Quale origine hanno le mestruazioni?
Nelle fotografie puoi osservare un frammento di parete della mucosa uterina al microscopio ottico in giorni differenti. Il 4° giorno del ciclo riproduttivo la parete della mucosa uterina è sottile e povera di vasi sanguigni ( a ); il 23° giorno la parete della mucosa è più spessa, più frastagliata e più ricca di vasi sanguigni. Si è così modificata per creare un ambiente favorevole per una eventuale gravidanza ( b ). Il 4° giorno del ciclo successivo ( c ) la parete della mucosa è di nuovo più sottile e più povera di vasi sanguigni: non si è verificata la fecondazione, ma al 28° giorno circa è avvenuta la mestruazione. Lo strato superficiale della parete interna uterina si è sfaldato, alcuni suoi frammenti si sono staccati e sono stati eliminati insieme a una certa quantità di sangue e all’ovulo non fecondato. La mestruazione serve quindi a espellere la mucosa uterina e l’ovulo ormai inutili. Dal primo giorno di mestruazione il ciclo ricomincia.

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Il controllo dell’ipofisi

L’ipofisi produce due tipi di ormoni per il controllo del ciclo riproduttivo femminile: il follicolo-stimolante (FSH) e il luteinizzante (LH). All’inizio del ciclo, l’FSH raggiunge le ovaie e stimola su una di esse la crescita di un follicolo, cavità in cui matura l’ovulo ( 1 ). L’ovaia produce l’estrogeno, il quale stimola lo sviluppo della mucosa uterina ( 2 ). L’estrogeno, contemporaneamente, blocca la produzione dell’FSH e favorisce la secrezione dell’LH che servirà a far scoppiare il follicolo ( 3 ). Intorno al 15°giorno del ciclo avviene l’ovulazione ( 4 ). Sotto lo stimolo dell’LH il follicolo si trasforma in una specie di cicatrice, il corpo luteo ( 5 ). Il corpo luteo produce progesterone, un ormone che stimola la mucosa dell’utero mantenendola spessa e ricca di vasi sanguigni ( 6 ). Se l’ovulo non viene fecondato, il corpo luteo degenera e intorno al 14° giorno dall’ovulazione cessa la produzione di progesterone ( 7 ). I vasi sanguigni si restringono e la mucosa uterina, non più irrorata, si stacca e viene espulsa assieme all’ovulo mediante la mestruazione ( 8 ). La situazione è diversa se avviene la fecondazione. In questo caso, l’ovulo fecondato raggiunge l’utero e si annida nella mucosa. Il corpo luteo si ingrossa e continua a produrre il progesterone che servirà a mantenere l’ambiente adatto allo sviluppo del nascituro; il ciclo riproduttivo si blocca e ha inizio la gravidanza ( 9 ).

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