7. Classificare i muscoli

7 Classificare i muscoli

Se si osservano al microscopio, si può notare che i muscoli non hanno tutti lo stesso aspetto. Ciò dipende dalla diversa disposizione delle proteine, actina e miosina, che rendono diversa la struttura del tessuto muscolare.

Quali tipi di muscoli esistono in base al tessuto muscolare?
Osserva i tre tipi di tessuto muscolare, gli schemi delle loro fibre e gli organi che fanno contrarre.
Nel tessuto muscolare striato (20) le fibre sono cilindriche, con più nuclei; l’actina e la miosina sono disposte in successione regolare a formare bande chiare e scure alternate.
Il tessuto muscolare cardiaco ( 21 ) ha un aspetto striato ma le fibre sono collegate tra loro a formare una trama molto fitta. È tipico solo del cuore, in cui costituisce il miocardio.
Nel tessuto muscolare liscio ( 22 ) le fibre sono a forma di fuso con un solo nucleo; actina e miosina non sono disposte regolarmente.


I muscoli quindi, in base al tessuto che li forma, sono classificati in:
- muscoli striati, come i muscoli scheletrici e i muscoli cutanei. Essi fanno muovere le ossa e la pelle; sono muscoli volontari perché si contraggono rapidamente sotto il controllo della nostra volontà;
- muscolo cardiaco: pur essendo striato, si contrae in modo autonomo, non dipendente dalla nostra volontà. La sua contrazione è controllata da fibre muscolari cardiache specializzate. Il sistema nervoso interviene per regolare la velocità con cui il miocardio si contrae, cioè la frequenza del battito del cuore;
- muscoli lisci, come i muscoli che rivestono gli organi interni: stomaco, intestino, vescica, vasi sanguigni. Sono detti anche viscerali; sono muscoli involontari perché compiono lente contrazioni non dipendenti dalla nostra volontà.
I movimenti dei muscoli lisci sono comunque stimolati dal sistema nervoso autonomo e riguardano funzioni fondamentali per la vita, alle quali non abbiamo bisogno di pensare perché avvengano, come il passaggio degli alimenti nel tubo digerente o il trasporto del sangue nei vasi sanguigni. Quando, ad esempio, occorre meno sangue in una parte del corpo, i vasi sanguigni riducono il loro diametro grazie alla contrazione delle fibre muscolari.

Quali sono i muscoli scheletrici? Come “lavorano”?
Osserva i disegni della muscolatura scheletrica umana e individua i principali muscoli.


I muscoli scheletrici sono i responsabili del movimento delle ossa, alle quali sono collegati grazie a legamenti resistenti e non elastici, i tendini. La forma dei muscoli scheletrici è in genere affusolata, più voluminosa al centro, ventre del muscolo, e assottigliata alle estremità, capi. Spesso movimenti anche molto semplici coinvolgono contemporaneamente più muscoli: è il caso ad esempio del bicipite e del tricipite del braccio (23). Quando il bicipite si contrae, consentendo la flessione dell’avambraccio, il tricipite si rilassa; quando il tricipite si contrae, è il bicipite a rilassarsi provocando l’estensione dell’avambraccio. I due muscoli “lavorano” in modo coordinato e in questo caso sono detti antagonisti perché esercitano una azione opposta sulle stesse ossa. I muscoli della parte anteriore e posteriore della coscia si contraggono invece contemporaneamente per non farci cadere quando siamo in piedi; poiché svolgono la stessa azione, sono detti agonisti.

Come si possono classificare i muscoli scheletrici?
Nei disegni sono raffigurati alcuni movimenti compiuti dai muscoli scheletrici.
In base al movimento provocato, i muscoli si possono classificare in:
- muscoli flessori, se avvicinano un osso a un altro (bicipite nel braccio, sartorio nella coscia);
- muscoli estensori, se allontanano fra loro due ossa (tricipite nel braccio, quadricipite nella coscia);
- muscoli adduttori, se permettono l’avvicinamento delle ossa degli arti al corpo (trapezio);
- muscoli abduttori, se fanno allontanare le ossa degli arti dal corpo (deltoide);
- muscoli rotatori, se fanno ruotare un osso intorno al suo asse (deltoide, dorsali).

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