3. Diversi modi di muoversi

3 Diversi modi di muoversi

Alcuni invertebrati hanno il corpo molle e privo di esoscheletro; tali animali posseggono però uno scheletro idraulico o idroscheletro, costituito da un liquido contenuto nel corpo sul quale i muscoli esercitano una pressione che permette il movimento:
- la medusa (celenterati) (23 ) si lascia trasportare dalle correnti, ma contraendo e rilassando ritmicamente i muscoli della sua ombrella può spostarsi autonomamente;
- il lombrico (anellidi) (24) si sposta strisciando sul terreno grazie ai muscoli degli anelli di cui è fatto il suo corpo: i muscoli agiscono sul liquido dell’idroscheletro e fanno ritmicamente accorciare e allungare il lombrico;
- la seppia (molluschi) (25) si muove nell’acqua grazie a poderosi muscoli che fanno ondeggiare i tentacoli e le pieghe della pelle, simili a pinne. In caso di pericolo fugge con un movimento a reazione: l’acqua contenuta in una cavità del corpo viene espulsa con forza e proietta l’animale all’indietro.

Gli invertebrati con esoscheletro che avvolge tutta la massa muscolare (crostacei, insetti, ragni) sono dotati di veri e propri arti, con snodi e giunture che li rendono mobili. Gli arti sono modificati in vario modo a seconda dell’ambiente di vita:
- il gambero (crostaceo) (26) può muoversi anche a ritroso con i suoi otto arti;
- la libellula (insetti) ( 27 ) vola grazie a due paia di ali membranose.

Le stelle marine (echinodermi) (28) si muovono in modo singolare: usano i pedicelli ambulacrali, organi adatti al movimento che sbucano dai fori delle placche calcaree del loro particolare esoscheletro. Possiedono il sistema acquifero, un insieme di canali che, a partire da un canale circolare, si diramano nel corpo e sono in comunicazione con i pedicelli; all’interno circola acqua che fa allungare e accorciare i pedicelli per permettere il movimento.

Come si muovono i vertebrati?
La maggior parte dei vertebrati possiede degli arti che si sono differenziati per il movimento nell’acqua, nell’aria e sulla terra.

NELL’ACQUA
Il nuoto è il modo più antico di muoversi: i primi viventi sono comparsi in ambiente acquatico.
- I pesci sono abili nuotatori perché hanno forma affusolata, idrodinamica, adatta a opporre la minore resistenza all’acqua, e pinne come organi di movimento.
Osserva l’illustrazione: le pinne dorsali e la pinna anale servono per mantenere l’equilibrio. Le pinne pettorali e le pinne addominali sono in numero pari e servono per compiere spostamenti e per cambiare direzione. La pinna caudale è il principale organo propulsore e serve anche da timone.


Per compiere movimenti verso il basso o verso l’alto, i pesci devono aumentare o diminuire il loro peso specifico ricorrendo a organi particolari come la vescica natatoria , una specie di sacchetto che, svuotandosi di aria, permette al pesce di scendere in profondità; riempendosi di aria, di salire in superficie.

Oltre ai pesci, molti altri vertebrati sono legati in modo stretto all’ambiente acquatico e il loro corpo presenta perciò degli adattamenti al nuoto:
- i mammiferi marini come il delfino, la balena e il capodoglio hanno un aspetto esterno simile ai pesci, ma hanno la pinna caudale disposta orizzontalmente;
- gli uccelli acquatici come i pinguini hanno zampe palmate per il nuoto;
- alcuni mammiferi, come il castoro e l’ornitorinco, hanno anch’essi zampe palmate.

NELL’ARIA
Gli uccelli volano nell’aria grazie a particolari adattamenti: hanno una forma affusolata e compatta, aerodinamica, arti anteriori trasformati in ali, uno scheletro leggero con ossa cave e piene d’aria (29). Le ali sono ricoperte da penne disposte regolarmente a formare una superficie adatta a fendere l’aria (30).
Il pipistrello è invece un mammifero adatto al volo; non ha ali, ma una membrana tesa tra le lunghe dita delle zampe anteriori e quelle posteriori ( 31 ).


SULLA TERRA
Gli animali che si muovono sul terreno usano quattro zampe (quadrupedi) o due zampe (bipedi); tutti devono però risolvere il problema dell’equilibrio.
La stabilità del corpo dipende da diversi fattori; osserva le immagini:
- il cavallo ( 32 ) e gli altri mammiferi hanno arti eretti, lunghi e attaccati sotto il corpo: la loro superficie di appoggio è piuttosto piccola;
- la lucertola (33 ) e gli altri rettili hanno arti trasversali, corti e attaccati ai lati del corpo. La loro superficie di appoggio è piuttosto ampia, naturalmente paragonata alle loro dimensioni;
- alcune scimmie molto evolute, come lo scimpanzé (34), usano talvolta un’andatura bipede. Lo sforzo per rimanere in equilibrio è maggiore, perciò si aiutano facendo oscillare gli arti superiori per bilanciarsi.

La stabilità del corpo dipende dunque dalla disposizione delle zampe e dalla loro conformazione: una superficie di appoggio ampia rispetto alle dimensioni del corpo favorisce l’equilibrio.
Esistono vertebrati privi di arti, come i serpenti; essi si muovono spostandosi lateralmente e usando le squame che rivestono il loro corpo per fare presa sul terreno.
Tale movimento, chiamato reptazione (35), è vantaggioso su un terreno sabbioso perché l’animale, appoggiando tutto il corpo, non sprofonda.

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