6. I protisti

6 I protisti

I protisti sono unicellulari eucarioti: l’unica cellula di cui sono costituiti è dotata, oltre che di nucleo delimitato da membrana, anche di tutti gli organuli presenti nelle cellule dei pluricellulari. Poiché tale cellula deve svolgere in modo autonomo tutte le funzioni della vita, in molti protisti presenta organuli per il movimento come ciglia e flagelli. I protisti vivono in tutti gli ambienti provvisti di acqua, dagli stagni ai fiumi, dagli oceani al sottile strato di acqua che ricopre una foglia. Alcuni hanno colonizzato l’ambiente terrestre grazie alla capacità di resistere sotto forma di spore a condizioni climatiche difficili. Molti vivono da parassiti all’interno del corpo di vegetali, di animali e dell’uomo. A seconda del loro modo di nutrirsi possono essere autotrofi o eterotrofi .


Quali sono i protisti autotrofi?
Sono conosciuti come protofiti (“primi vegetali”):
- l’euglena (23) è un’alga che vive negli stagni e nei laghi. Alla luce può effettuare la fotosintesi e si comporta perciò da autotrofa, al buio è eterotrofa. Nella sua cellula è visibile una macchia, simile a un occhio, che percepisce la luce. È fornita di uno o più flagelli per muoversi;


- le diatomee (24) sono alghe dotate di un “guscio” di silice formato da due parti, a forma di scatola, sulla cui superficie sono presenti forellini e rilievi che creano disegni simmetrici di rara bellezza. Dopo la morte i gusci precipitano sul fondo del mare e, nel tempo, costituiscono depositi di polvere finissima e ruvida detta “farina fossile” o diatomite.

- le zooxantelle (25) sono alghe che vivono in simbiosi con alcune specie di coralli ma anche con altri protisti. Utilizzano l’anidride carbonica prodotta dagli organismi simbionti e cedono loro sostanze utili.


L’euglena, le diatomee e le zooxantelle sono anche dette alghe unicellulari. Questi organismi producono grandissime quantità di ossigeno e rappresentano il primo anello delle catene alimentari negli ecosistemi acquatici poiché costituiscono il fitoplancton, nutrimento per molte specie animali.
Quali sono i protisti eterotrofi?
Sono conosciuti come protozoi (“primi animali”):
- il paramecio (26) e la vorticella (27) presentano ciglia vibratili sulla superficie cellulare. Le ciglia sono utili per il movimento nell’acqua e per convogliare il cibo di cui si nutrono (batteri e altri microrganismi) nell’apertura boccale;

- l’ameba (28) vive nelle acque dolci e stagnanti e si muove emettendo degli pseudopodi, espansioni del citoplasma gelatinoso. Gli pseudopodi servono anche per inglobare gli organismi microscopici di cui si nutre;

- i foraminiferi (29) sono protetti da un guscio calcareo formato da più camerette e dotato di centinaia di forellini per far uscire gli pseudopodi. Insieme ad altri protozoi con il guscio siliceo come i radiolari, dopo la morte si depositano sul fondo del mare e danno origine, nel corso di milioni di anni, a vere e proprie rocce sedimentarie;

- il tripanosoma gambiense (30) è dotato di un lungo flagello che usa per spostarsi; è un parassita che viene trasmesso all’uomo dalla puntura della mosca tsetse che vive nell’Africa equatoriale. Provoca la malattia del sonno;

- il plasmodio ( 31), privo di organi per il movimento, è un parassita responsabile della malaria, grave malattia trasmessa all’uomo dalla zanzara anofele, insetto che vive nelle zone tropicali.

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Il ciclo vitale del plasmodio della malaria

Il plasmodio della malaria passa parte della sua vita nelle ghiandole salivari della zanzara anofele e parte nei globuli rossi del sangue dell’uomo. Il plasmodio ha un ciclo vitale complesso, durante il quale assume dimensioni diverse. La malaria, causa di febbre alta e intermittente, è stata debellata sia bonificando le zone paludose in cui viveva la zanzara anofele, sia somministrando agli ammalati un medicinale ricavato dalla corteccia dell’albero della china: il chinino. In Italia la malattia è ormai rara, ma in vaste zone della Terra, soprattutto nelle zone tropicali, il pericolo di contrarla è elevato. Prima di intraprendere un viaggio in queste zone è importante ricorrere alla vaccinazione.

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