6. Conquistare e difendere il territorio

6 Conquistare e difendere il territorio

Durante il periodo riproduttivo lo spinarello segnala la sua presenza alla femmina grazie alla colorazione rossa del suo addome. Se però un altro maschio si avvicina al nido, lo stesso segnale scatena un comportamento aggressivo: lo spinarello si scaglia violentemente contro l’altro maschio (51) per cacciarlo lontano e difendere così la zona attorno al nido, cioè il suo territorio.


Il territorio per un animale rappresenta lo spazio ben delimitato in cui cercare cibo, accoppiarsi, proteggere la prole. Esistono territori individuali, di coppia, legati al periodo riproduttivo, e di gruppo, negli animali sociali. Gli animali che difendono il loro territorio dall’aggressione di animali della stessa specie sono detti territoriali. Ciò è facilmente comprensibile se pensi al fatto che accettare animali della propria specie nel proprio territorio significa dividere le risorse alimentari. L’unico “intruso” che viene accettato nel proprio territorio è la femmina durante il periodo dell’accoppiamento.

Come viene conquistato un territorio? Come viene difeso?
Osserva il comportamento illustrato. Due lupi lottano per il territorio: la lotta non finirà con la morte di uno dei due ma il lupo sconfitto offrirà all’avversario il lato del collo, che è una zona particolarmente vulnerabile (52). Questo è un comportamento di sottomissione che frena l’aggressività del “nemico”.

La conquista del territorio avviene dunque quasi sempre attraverso competizioni e lotte tra maschi. Lo sconfitto lancia segnali di resa e si allontana, mentre il vincitore diventa il proprietario del territorio. Le stesse lotte avvengono per difendere il territorio appena conquistato dall’invasione di un intruso. Perché la difesa sia efficace i confini dell’area del territorio devono essere preventivamente delimitati da particolari segnali, detti marcature, che spesso hanno anche funzione di richiamo sessuale per la femmina ma che, per gli altri maschi della stessa specie, significano “divieto di entrata”.
Osserva i comportamenti. 
Il coniglio selvatico strofina il mento contro i cespugli e le rocce che circondano la tana; vicino al suo mento sboccano delle particolari ghiandole che producono una sostanza odorosa di riconoscimento (53). 
Il topo gonfia il pelo se si accorge che nelle vicinanze c’è un intruso. In questo modo appare più grosso di quanto è in realtà (54). 
La scimmia urlatrice emette grida per segnalare la sua presenza (55).

Le marcature possono essere di diversi tipi:
- marcature odorose, se si tratta di sostanze chimiche prodotte da particolari ghiandole o presenti nelle urine o nelle feci;
- marcature visive, se gli animali segnalano con movimenti del corpo la loro presenza nel territorio; sono marcature di questo tipo il rizzare i peli dei mammiferi, il mostrare i denti, ma anche le parate degli uccelli;
- marcature sonore, come il canto degli uccelli, il gracidare delle rane, le urla, i latrati, gli ululati, i ruggiti.

Com’è suddiviso il territorio di un animale?
In un territorio si riconoscono diverse aree (56):
- area centrale o di domicilio ( a ): è il cuore del territorio, in cui l’animale nidifica e dorme;
- territorio vero e proprio ( b ): è l’area che viene marcata e difesa;
- area famigliare ( c ): è l’area in cui l’animale può ancora spostarsi senza pericoli;
- area di esplorazione ( d ): è l’area in cui l’animale entra solo in condizioni particolari, come la penuria di cibo nelle aree a, b, c.

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