6. Le previsioni meteorologiche

6 Le previsioni meteorologiche

La scienza che studia le caratteristiche dell’atmosfera utili per le previsioni del tempo è la meteorologia. Le informazioni sullo stato dell’atmosfera sono raccolte da oltre 10.000 stazioni di rilevamento distribuite sulla superficie terrestre e sul mare, a bordo di navi opportunamente attrezzate. Inoltre, vi sono numerose stazioni in grado di compiere osservazioni in quota, come i palloni sonda e i satelliti meteo, che rimangono in orbita attorno alla Terra raccogliendo dati e immagini fotografiche.


Come “lavora” una stazione meteo?
Le principali osservazioni meteo sono vere e proprie misurazioni effettuate con gli appositi strumenti. Si rilevano: la pressione, con il barometro; la temperatura, con il termometro; l’umidità, con l’igrometro; le caratteristiche dei venti, con l’anemometro e la banderuola; le precipitazioni, con il pluviometro; la nuvolosità. Tutti i dati raccolti sono elaborati attraverso computer e vengono costruite le carte meteorologiche, su cui si individuano le aree della Terra nelle quali si sono instaurate l’alta e la bassa pressione. La conoscenza di tali aree è fondamentale sia per lo studio del clima, sia per le previsioni del tempo: in un’area di alta pressione, di solito, il tempo si mantiene sereno e soleggiato mentre in un’area di bassa pressione possono entrare e scontrarsi masse d’aria che generano “brutto tempo”, cioè delle perturbazioni.

Come si prevede l’arrivo di una perturbazione atmosferica?
Nella carta meteorologica (31 ) puoi identificare delle linee azzurre con dei triangolini e delle linee rosse con dei semicerchi: indicano rispettivamente la parte più avanzata di una massa di aria fredda e di una massa di aria calda; sono detti fronti. Conoscere la posizione dei fronti e la loro velocità consente ai meteorologi di prevedere, con opportuni calcoli, dove e quando i fronti si scontreranno e si verificheranno pioggia, neve o grandine.


Le previsioni del tempo vengono raccolte sulle carte sinottiche (32), dove sono rappresentati con simboli convenzionali i vari fenomeni meteorologici previsti. Sulle stesse cartine sono indicati anche i venti e i moti ondosi del mare.

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Sostanze inquinanti nell’aria e salute

Secondo le indagini effettuate, nelle zone più industrializzate del mondo si assiste a un progressivo incremento delle malattie delle vie respiratorie (asma, allergie, bronchiti, polmoniti), delle insufficienze cardiache, dei tumori alla laringe, ai polmoni e alla pelle; responsabile di tutto ciò sarebbe, in buona parte, l’inquinamento dell’aria.

Nelle città si fa il pieno di aria inquinata
I gas, i fumi e le polveri liberati nell’atmosfera dalle industrie, dagli impianti di riscaldamento e dai tubi di scappamento delle auto, provocano danni temporanei o permanenti che possono manifestarsi in tempi brevi o a lunga scadenza. Le persone più esposte all’azione degli agenti inquinanti presenti nell’atmosfera, oltre ai lavoratori delle miniere e delle industrie, sono quelle che, come i vigili urbani, sono costrette a rimanere per ore in mezzo al traffico delle grandi città.

I veleni dai tubi di scarico dei motori
I composti dell’azoto, dello zolfo e del cloro provocano gravi irritazioni agli occhi e alle mucose e, se inalati, danneggiano in modo irreversibile i polmoni. Il piombo emesso dagli scarichi delle auto è velenosissimo: ne bastano 500 millesimi di grammo per provocare la morte di un adulto e qualche milligrammo può già causare gravi disturbi al fegato e ai polmoni e l’avvelenamento del sangue. Le persone più esposte al pericolo sono i bambini, che essendo di bassa statura sono costretti a respirare i gas emessi dai tubi di scappamento delle auto; tali gas, oltretutto, a causa del loro peso, ristagnano vicino al suolo.

Intossicazione da ossido di carbonio
L’ossido di carbonio viene prodotto nei processi di combustione ed è un vero e proprio veleno per il nostro organismo. Se respirato, entra nei polmoni e si lega all’emoglobina del sangue formando la carbossiemoglobina, un composto che raggiunge le cellule al posto dell’ossigeno. La mancanza di ossigeno a livello cellulare costringe il cuore a far circolare più velocemente il sangue; in breve tempo, i tessuti vengono gravemente danneggiati, portando alla morte della persona. I sintomi dell’intossicazione da ossido di carbonio sono nausea, vomito, vertigini, stordimento e palpitazioni. Per ridurre al minimo questo tipo di inquinamento occorre controllare di frequente gli impianti di riscaldamento, che, se mal funzionanti, possono immettere nell’ambiente l’ossido di carbonio; in tutti i locali che contengono caldaie occorre predisporre aspiratori o dispositivi di aerazione in grado di smaltire costantemente il gas tossico. 

Le polveri microscopiche intasano i polmoni
Alcune lavorazioni industriali producono delle micropolveri che, se inalate, agiscono sull’apparato respiratorio danneggiandolo gravemente e riducendone la capacità respiratoria. Sono malattie da polveri, ad esempio, la silicosi (dovuta all’inalazione di polveri di silicio), l’asbestosi (dovuta all’inalazione di polveri di amianto) e la siderosi (dovuta all’inalazione di polveri di ferro).

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