3. I fossili e la storia della Terra

3 I fossili e la storia della Terra

I fossili “raccontano” molto della storia della Terra: permettono di stabilire l’età relativa di una roccia sedimentaria e di ricostruire l’ambiente, il clima e la geografia del passato.


Che cos’è l’età relativa di una roccia? In che modo i fossili forniscono informazioni sulla storia della Terra?
Nella serie di strati dell’illustrazione 11 sono presenti tre tipi di fossili: i trilobiti, artropodi primitivi con il corpo diviso in tre parti; le ammoniti, antichi molluschi marini con la conchiglia a spirale e le belemniti, molluschi con la conchiglia a forma di cartuccia.
Normalmente, in una serie di strati di rocce sedimentarie gli strati che si trovano più in basso sono i più antichi perché si sono depositati per primi. Visto che i fossili hanno la stessa età delle rocce che li includono, nella serie di strati illustrata il trilobita è il fossile più antico e la belemnite è quello più recente; delle ammoniti si può dire che sono vissute in un periodo compreso tra quelli degli altri due tipi di fossili. Quindi, in questo caso, osservando la serie di strati dal basso verso l’alto si trovano fossili di organismi più primitivi alla base e fossili di organismi più evoluti alla sommità. Talvolta però può accadere di osservare una serie di strati che nel tempo è stata ripiegata dalle forze interne della Terra ( 12 ) ed erosa in alcune parti ( 13 ); questi fenomeni rendono difficile stabilire quale strato si è formato per primo. Se si conosce la successione temporale dei fossili è però possibile stabilire che lo strato più antico è quello che contiene trilobiti e che la serie è stata “disturbata” da fenomeni geologici.
L’età relativa di una roccia si può quindi stabilire conoscendo la successione nel tempo dei vari fossili; ciò non permette di sapere l’età in anni della roccia, ma di confrontare tra loro più strati rocciosi stabilendo qual è il più antico e qual è il più recente. Inoltre, strati rocciosi che contengono gli stessi fossili sono attribuiti allo stesso periodo di tempo anche se si trovano in luoghi lontani tra loro. Fra le numerose specie fossili, i paleontologi ne hanno individuate alcune che aiutano nella datazione delle rocce e le hanno chiamate fossili guida.
I fossili guida permettono di attribuire allo stesso periodo temporale rocce “disturbate” da ripiegamenti ed erosioni situate in posti anche molto lontani tra loro. Tali fossili devono avere delle caratteristiche ben precise, come appartenere a organismi di specie che si sono evolute in un periodo di tempo abbastanza breve, sempre sulla scala dei tempi geologici, e che hanno avuto un’ampia diffusione sulla superficie terrestre.
Quali informazioni forniscono i fossili sugli antichi paesaggi?
L’aspetto “passato” di una certa zona della Terra può essere ricostruito grazie ai fossili che si ritrovano nelle sue rocce sedimentarie. Nelle rocce dolomitiche di San Cassiano, in Alto Adige (14), i paleontologi hanno trovato fossili di coralli, ammoniti, pesci, ricci di mare risalenti a 250 milioni di anni fa (15).

15 Coralli fossili delle Dolomiti confrontati con corallo recente (Museo di San Cassiano).
16 Ambiente in cui vivono i coralli.

Questi ritrovamenti provano che le Dolomiti erano delle scogliere sommerse da acque marine calde e poco profonde (16). I fossili quindi permettono di ricostruire l’ambiente del passato (paleoecologia ).

Nelle sabbie e nelle argille di 7 milioni di anni fa, vicino alla città di Alba, in Piemonte ( 17 ), sono stati ritrovati denti fossili di rinoceronte (18). I rinoceronti vivono in zone climatiche calde e asciutte, tipiche della savana; i ritrovamenti fossili provano l’esistenza in quel luogo e in quel periodo di un clima molto diverso da quello attuale (paleoclimatologia ).


17 Colline intorno ad Alba (CN).
18 Dente fossile di rinoceronte.
19 Rinoceronte nella savana.

La Glossopteris (20) è una felce fossile vissuta 350 milioni di anni fa in Africa meridionale, India, America meridionale, Antartide e Australia, zone che al giorno d’oggi sono situate a latitudini molto diverse e che hanno perciò climi tanto diversi tra loro. Questi ritrovamenti hanno permesso di ipotizzare che all’epoca i continenti fossero uniti tra loro e presentassero perciò climi simili, adatti alla vita della Glossopteris (paleogeografia ).

21 La cartina rappresenta la distribuzione areale della Glossopteris prima che i continenti andassero alla deriva.

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