6. “Misurare” un sisma

6 “Misurare” un sisma

Che cos’è la magnitudo di un sisma?
La “forza” di un terremoto è chiamata magnitudo ed è la quantità di energia liberata dalla rottura delle rocce delle faglie; è calcolata misurando l’ampiezza delle onde sismiche registrate dal sismografo. La magnitudo è anche l’unità di misura della scala Richter, che ha il nome dello studioso che la ideò nel 1935. Il massimo valore di magnitudo che sino a oggi si è misurato durante un terremoto è 9,5 ma la scala Richter è “aperta”, cioè non prevede un valore massimo.

Che cos’è l’intensità di un sisma?
Per valutare un terremoto ci si può anche basare sugli effetti che provoca sulle persone, nelle costruzioni e sulla superficie terrestre, cioè sulla sua intensità. A questo scopo esiste la scala Mercalli che venne ideata dal sismologo Giuseppe Mercalli ed è suddivisa in 12 gradi di intensità crescente. Tale scala è stata in seguito aggiornata da altri due studiosi, Cancani e Sieberg e la scala che ne è derivata porta le iniziali dei tre scienziati: MCS. Nelle diverse parti del mondo se ne sono elaborate altre, simili, e basate sullo stesso principio. Attualmente in Italia è utilizzata la scala Macrosismica Europea (EMS 98) che è anch’essa suddivisa in 12 gradi.
Le scale dell’intensità presentano però alcuni punti critici: due terremoti, pur avendo la stessa magnitudo, possono provocare effetti molto diversi a seconda del luogo in cui avvengono (è ben diversa la situazione in un deserto, 12 , e in una città, 13 ) e del tipo di costruzioni che vi si trovano (edifici antisismici o no). L’intensità di un terremoto dipende inoltre dalla profondità dell’ipocentro: a parità di magnitudo, risulta più intenso un sisma il cui ipocentro è meno in profondità, ciò accade perché le onde percorrono un tragitto più breve per arrivare in superficie.

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